Una formazione dell'Inter per il '59-'60. Firmani, Masiero, Guarneri, Lindskog, Cardarelli, Invernizzi Accosciati: Fongaro, Angelillo, Matteucci, Bicicli, Corso
A tre mesi dalla sconfitta con la Juventus nell'atto finale di Coppa Italia — risultato che costituì il miglior traguardo dei nerazzurri nel recente lustro —[3] la rivalità coi torinesi conobbe un nuovo elemento d'acredine stante il risultato dell'incontro disputato il 13 dicembre 1959, col successo di misura dei bianconeri[4]: la FIGC non accolse infatti l'esposto avanzato dai milanesi e volto ad ottenere l'annullamento sub iudice della gara[4], richiesta ascrivibile all'involontario colpo che Invernizzi ricevette dall'arbitro Lo Bello riportando una ferita al labbro.[4]
In campionato l'Inter pagò la minor incisività di Angelillo sottoporta[5], con l'attaccante protagonista di soli 11 gol contro i 33 dell'annata precedente[6]: un torneo vissuto lontano dai vertici si tradusse nel quarto posto finale[7], con 40 punti in classifica.[8] Tra i singoli risultati spiccò in negativo il 5-3 incassato nel derby del 27 marzo 1960[9], con il Milan tornato ad imporsi nelle stracittadine dopo l'ultima affermazione datata 1954.[10]
Eliminata dalla Fiorentina in coppa nazionale[11], a capo di un'altra stagione senza successi[12] — contraddistinta peraltro dal blitz sabaudo in quel di San Siro —[13] la squadra si qualificò per la Coppa delle Fiere all'ultima giornata condannando al contempo l'Alessandria alla retrocessione.[14]
Filippo Grassia e Gianpiero Lotito, INTER - Dalla nascita allo scudetto del centenario, Antonio Vallardi Editore, 2008, pp. 239, ISBN978-88-95684-11-6.
Vito Galasso, Forse non tutti sanno che la grande Inter, Newton Compton Editori, 2017, pp. 320, ISBN9788822713377.